Debolezza, stanchezza, irritabilità, ansia, sonno disturbato, perdita di appetito, nausea, crampi muscolari. Possono essere sintomi di una carenza di magnesio, un minerale il cui fabbisogno aumenta, tra l’altro, nelle situazioni di stress e di affaticamento, che accrescono la produzione di ormoni il cui effetto è quello di stimolare l’eliminazione di questo elemento.
Sebbene il sangue contenga quantità di magnesio molto ridotte, questo minerale è necessario per il normale funzionamento di nervi e muscoli, per lo sviluppo delle ossa e dei denti e per l’attività di almeno 300 enzimi.
Le ossa contengono circa il 60% di tutto il magnesio presente nell’organismo, che varia da 20 a 28 grammi; nel sangue ce n’è meno dell’1%.
Regolando i processi di contrazione muscolare, il magnesio attenua la debolezza e l’affaticamento ed evita i crampi; modulando l’attività del sistema nervoso sostiene il tono dell’umore, controlla l’ansia, riequilibria il ciclo del sonno, favorisce la concentrazione mentale, contrasta la depressione. Anche per questa sua situazione sul tessuto nervoso, inoltre, il magnesio riduce il numero di attacchi di emicranianei soggetti che ne soffrono, oltre metà dei quali presenta bassi livelli di questo minerale. E poi interviene su:
–attività cardiaca, proteggendo da aritmie e palpitazioni;
-circolazione sanguigna, dilatando i vasi e quindi contribuendo a tenere bassa la pressione e prevenendo infarto e ictus;
–fissazione del calcio nelle ossa, delle quali favorisce la robustezza contrastando l’osteoporosi.
La dieta italiana standard apporta circa 250mg di magnesio al giorno, una quantità non sempre sufficiente tanto che in molti casi è opportuna un integrazione.
Il 30% di questo minerale proviene da verdura e ortaggi, il 29% da cereali e derivati, il 15% dalla frutta. Uova, carne e pesce ne forniscono il 14%, latte e derivati il 12%.